Una guida per ridurre lo spreco alimentare in Italia
Nel 2024 lo spreco alimentare in Italia è cresciuto del 46% rispetto all'anno precedente. Frutta, verdura e pane tra gli alimenti più scartati...
Una guida realizzata da Metrofood-It propone soluzioni per ridurre le perdite e gli sprechi alimentari lungo tutta la filiera
Nel 2024, lo spreco alimentare in Italia ha registrato un incremento preoccupante: secondo il rapporto Waste Watcher, le perdite lungo la filiera sono aumentate del 46% rispetto al 2023.
Tra gli alimenti più scartati figurano frutta fresca, verdure e pane. A livello europeo, il fenomeno assume proporzioni ancora più allarmanti, con 59 milioni di tonnellate di cibo gettate via ogni anno, per un valore di 132 miliardi di euro.
In media, ogni cittadino europeo spreca circa 70 kg di cibo in ambito domestico e 12 kg nei ristoranti.
Una guida per ridurre gli sprechi alimentari
Per affrontare questa emergenza, in occasione della 12ª Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, che si celebra il 5 febbraio, è stata presentata una guida rivolta a imprese, decisori politici e consumatori.
L'iniziativa è promossa da Metrofood-It, un'infrastruttura coordinata dall'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) e finanziata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) con circa 18 milioni di euro.
Il documento propone strategie mirate per ridurre gli sprechi lungo l'intera filiera alimentare. Tra le raccomandazioni per il settore agroalimentare, vi sono l'adozione di tecniche di agricoltura di precisione e interventi per ottimizzare la gestione delle mense scolastiche e della ristorazione collettiva.
Le linee guida indicate per gli operatori del settore agroalimentare, per i decisori politici e per i consumatori sono consultabili a questo link.
Le indicazioni della Guida
Ai decisori politici viene suggerito di promuovere campagne di sensibilizzazione nelle scuole, incentivare la donazione del cibo invenduto con agevolazioni fiscali e sostenere le aziende agricole che adottano modelli di economia circolare.
Per i consumatori, la guida consiglia di informarsi meglio sugli ingredienti e sulle porzioni prima di ordinare un pasto, di richiedere la doggy bag nei ristoranti per portare a casa gli avanzi e di scegliere locali che donano il cibo in eccedenza. Viene inoltre incoraggiato l'uso di applicazioni che permettono di acquistare a prezzi ridotti gli alimenti invenduti.
L'iniziativa di Enea ha l'obiettivo di fornire strumenti concreti per contrastare gli sprechi, coinvolgendo attivamente produttori, distributori e consumatori per costruire un sistema alimentare più equo e sostenibile, in linea con il target 12.3 dell'Agenda Onu 2030, che prevede di dimezzare lo spreco alimentare globale entro il 2030.
La riduzione degli sprechi - spiega Enea - può contribuire alla sostenibilità ambientale, riducendo il consumo di risorse naturali e le emissioni di gas serra. Una direzione chiara e vincolante, che seguengli obiettivi stringenti dettati dall'Unione europea che vuole, entro il 2030, che i rifiuti alimentari vengano ridotti del 10% nella trasformazione industriale e del 30% nel settore domestico e della ristorazione.
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