Silenzio, si innova: metamateriali e Ai contro l’inquinamento acustico
L’inquinamento acustico rappresenta una delle minacce ambientali più pervasive e trascurate del nostro tempo... ma le soluzioni ci sono
L’inquinamento acustico è un nemico subdolo: invisibile, onnipresente, eppure ancora poco considerato nelle politiche ambientali.
In Italia, secondo l’Istat, quasi il 40% della popolazione urbana convive con livelli di rumore dannosi. E in Europa, secondo l’Agenzia europea per l’ambiente, oltre 100 milioni di persone sono esposte a livelli sonori superiori alla soglia di rischio per la salute.
Silenzio, si innova: metamateriali e Ai contro l’inquinamento acustico
Alcune soluzioni innovative promettono però di invertire la tendenza. Al Politecnico di Torino, Marco Miniaci coordina due progetti di ricerca - Poseidon e Dream - che puntano sull’uso dei metamateriali per mitigare il rumore sottomarino e terrestre.
Questi materiali, grazie a geometrie strutturate e proprietà fisiche non convenzionali, consentono di assorbire o deviare le onde sonore e sismiche, riducendo drasticamente l’impatto acustico anche alle basse frequenze.
L’obiettivo è realizzare barriere fonoisolanti sottili, performanti e sostenibili, da applicare in ambito marino, energetico e infrastrutturale.
Intanto, Barcellona si propone come laboratorio urbano anti-rumore. Due progetti pilota, selezionati nel programma Barcelona Innova Mobility Lab, integrano sensori acustici, visione artificiale e algoritmi predittivi per individuare e mappare in tempo reale i veicoli e le aree più rumorose.
L’approccio, basato su dati e intelligenza artificiale, punta a migliorare la pianificazione della mobilità e la qualità della vita nei contesti urbani.
Tecnologie avanzate, applicazioni concrete: così l’innovazione - dalla ricerca scientifica all’urbanistica intelligente - può restituirci ciò che il progresso ci ha tolto. Il silenzio, finalmente, come risorsa.
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