Progettiamo le città per le persone, non per le auto
Abbiamo visto anche con la recente approvazione del nuovo codice della strada come le nostre città siano ormai intese come luoghi da rendere efficienti per il traffico dei veicoli, non per le persone
Sono molte le teorie scientifiche e universitarie che stanno ripensando il modo in cui le moderne città dovrebbero trasformarsi: se la previsione futura, ovvero che le persone si sposteranno a vivere in centri urbani sempre più grandi, si avvererà allora le città dovranno cambiare e tornare a essere a misura d'uomo.
In questa svolta epocale, quindi l'urbanistica e i trasporti pubblici dovranno svolgere un ruolo cruciale nel sostenere la mobilità sostenibile e nel migliorare la qualità della vita urbana.
Una pianificazione intelligente degli spazi urbani, combinata con un sistema di trasporti pubblici efficiente e accessibile, potrà allora ridurre drasticamente la dipendenza dalle automobili private, diminuire le emissioni di gas serra e quindi migliorare la salute dei cittadini e, infine, favorire una maggiore equità sociale.
Come ripensare le città del futuro, modellandole sui bisogni delle persone e non dei veicoli
Le città progettate per la mobilità sostenibile dovranno porre le persone al centro, creando spazi che favoriscono la camminabilità, il ciclismo e l'accesso ai trasporti pubblici.
Un esempio emblematico è Copenaghen, che ha trasformato il proprio paesaggio urbano in un modello globale di mobilità sostenibile. Circa il 62% dei suoi residenti utilizza la bicicletta per gli spostamenti quotidiani, grazie a un'infrastruttura ciclabile avanzata e ben integrata.
Studi dell'Università di Aalborg, in Danimarca, hanno dimostrato che le città con piste ciclabili ben progettate non solo riducono le emissioni, ma aumentano anche la salute pubblica e la coesione sociale.
Un’altra esperienza significativa è quella di Barcellona, con il progetto delle Superilles (superblocchi), che ha trasformato intere aree urbane in zone a basso traffico. Secondo uno studio condotto dall’Istituto per la Salute Globale di Barcellona (IsGlobal), questa iniziativa potrebbe prevenire ogni anno oltre 600 decessi legati all'inquinamento atmosferico e al rumore.
Il cuore della mobilità sostenibile urbana devono essere i trasporti pubblici
Un trasporto pubblico efficiente e capillare è essenziale per ridurre l’uso delle auto private. Zurigo, per esempio, è considerata un modello di eccellenza: il suo sistema di trasporti è basato su una rete intermodale che combina tram, autobus, treni e funicolari, offrendo un servizio affidabile con una frequenza media di 7-8 minuti.
La pianificazione urbana della città è stata progettata per rendere accessibili le fermate dei mezzi pubblici a piedi, incentivando i residenti a preferirli rispetto alle auto.
Friburgo, in Germania, ha integrato il suo sistema di trasporti pubblici con una strategia urbanistica a lungo termine. Il quartiere di Vauban, progettato per essere car-free, incentiva gli spostamenti in bicicletta o con mezzi pubblici, grazie a una rete efficiente di tram e autobus.
Uno studio dell’Università di Friburgo ha rilevato che il 79% degli abitanti di Vauban si sposta senza auto, riducendo significativamente l’impatto ambientale locale.
Il successo di queste città dimostra che la combinazione di urbanistica sostenibile e trasporti pubblici richiede una pianificazione integrata. Questo approccio è supportato da uno studio dell'Università di Lund, in Svezia, che evidenzia come la densità urbana e la prossimità ai mezzi pubblici siano fattori determinanti per ridurre l’uso dell’auto.
Le città che pianificano lo sviluppo attorno a nodi di trasporto pubblico, seguendo il principio del transit-oriented development, creano comunità più compatte e sostenibili. Questo modello è evidente nel caso di Stoccolma, dove la rete della metropolitana è stata progettata per collegare quartieri residenziali a centri di lavoro e commercio, riducendo significativamente i tempi di viaggio e l'inquinamento.
Benefici per i cittadini che vivono in città e per il Pianeta
Investire in un’urbanistica citizen-based e in trasporti pubblici sostenibili, efficienti e capillari offre molti vantaggi a lungo termine:
riduzione delle emissioni inquinanti: secondo l’Agenzia europea dell’Ambiente, sistemi di trasporto pubblico efficienti possono ridurre significativamente la quota di emissioni di CO2 del 30% di cui il settore dei trasporti è responsabile
miglioramento della qualità dell’aria in città: città come Oslo, che ha limitato il traffico automobilistico nel centro urbano, hanno registrato una riduzione significativa dell'inquinamento atmosferico
inclusività sociale: i trasporti pubblici accessibili riducono le disuguaglianze, offrendo mobilità anche a chi non può permettersi un’auto privata
Le esperienze di città come Copenaghen, Barcellona, Zurigo e Friburgo dimostrano che l'urbanistica e i trasporti pubblici sostenibili non sono solo un'opzione ecologica, ma una necessità per costruire città vivibili, resilienti e a misura d’uomo.
Investire in queste soluzioni oggi significa garantire un futuro migliore per le prossime generazioni, con città più pulite, meno congestionate e più inclusive. I governi e le istituzioni locali dovrebbero trarre ispirazione da queste realtà e collaborare con università, esperti e cittadini per creare ambienti urbani dove la sostenibilità sia al centro delle politiche di mobilità.
Come va cambiato il concetto di progettazione urbana sostenibile
Secondo molti urbanisti e ricercatori, il futuro della mobilità sostenibile nelle città richiede un cambiamento di paradigma nella pianificazione urbana. Non si tratta di aumentare gli spazi per i parcheggi o costruire nuove strade, ma di ridurre il numero delle automobili e ripensare gli spazi urbani per privilegiare modalità di trasporto più sostenibili.
Il concetto di città a misura d'uomo è centrale nella visione di urbanisti come Jan Gehl, celebre architetto e urbanista danese, che sostiene che le città dovrebbero essere progettate per favorire la camminabilità, il ciclismo e i trasporti pubblici, riducendo la dipendenza dalle auto private.
In molte città moderne, tuttavia, gli spazi urbani sono dominati dalle auto, con parcheggi e strade che occupano una parte sproporzionata del territorio urbano.
Un report della London School of Economics evidenzia che l'aumento degli spazi per il parcheggio incoraggia l'uso delle auto, peggiorando traffico e inquinamento. Al contrario, ridurre i parcheggi e reindirizzare quegli spazi a parchi, piste ciclabili e zone pedonali aumenta la qualità della vita e promuove modalità di trasporto più sostenibili.
La progettazione delle città dovrebbe, quindi, tenere in considerazione la priorità di facilitare i percorsi urbani per pedoni e ciclisti invece che per i veicoli. Come si vede nell'immagine qui sotto, invece, lo sviluppo urbanistico è andato proprio nel senso opposto.
Un altro studio condotto da Peter Newman, professore della Curtin University (Australia), dimostra che costruire nuove strade non risolve il problema del traffico: più strade attraggono più auto, fenomeno noto come induced demand (domanda indotta).
Newman sottolinea che le risorse dovrebbero invece essere investite in sistemi di trasporto pubblico efficienti e intermodali, che riducono la necessità di possedere un’auto privata.
Anche Donald Shoup, professore dell'università Ucla a Los Angeles, ha evidenziato che i parcheggi gratuiti o sovrabbondanti incentivano l’uso dell’auto e spingono le città verso modelli di sviluppo insostenibili. Shoup propone politiche che rendano i parcheggi una risorsa scarsa e preziosa, promuovendo così l'uso di mezzi alternativi.
Quali strategie mettere in campo per ridurre l'attuale auto-centrismo
Molti esperti, tra cui Carlo Ratti, professore al Mit Senseable City Lab, promuovono il concetto di città policentriche, progettate attorno a poli di mobilità pubblica, con quartieri compatti che integrano abitazioni, lavoro, servizi e svago. Ciò consente di ridurre la necessità di lunghi spostamenti.
Un esempio pratico è il modello di 15-Minute City sviluppato dall'urbanista Carlos Moreno, adottato in città come Parigi. Questa visione prevede che ogni residente possa raggiungere tutto ciò di cui ha bisogno entro 15 minuti a piedi o in bicicletta.
Secondo uno studio dell’Università di Stoccarda, l'introduzione di Ztl (zone a traffico limitato) e pedonalizzazioni riduce l'inquinamento atmosferico e acustico, migliorando la qualità dell'aria. Oslo, per esempio, ha eliminato i parcheggi dal centro urbano, favorendo l’uso di trasporti pubblici, biciclette e aree pedonali.
Un sistema di trasporti pubblici ben progettato è fondamentale per ridurre l’uso delle auto. Bent Flyvbjerg, professore dell'Università di Oxford, evidenzia che i trasporti pubblici dovrebbero essere convenienti, frequenti e integrati con altre modalità di mobilità, come il bike sharing e il car sharing.
Esempi di Città Virtuose
Copenaghen: la città ha investito pesantemente nelle infrastrutture ciclabili e nel trasporto pubblico, limitando i parcheggi e introducendo una tassa sull’ingresso delle auto in centro.
Amsterdam: ha progressivamente ridotto il numero di parcheggi auto, convertendoli in rastrelliere per biciclette o spazi pubblici verdi.
Helsinki: punta a eliminare la necessità di possedere un’auto privata entro il 2030, grazie a un sistema di trasporti on-demand che integra autobus, tram e car sharing.
Per consentire una mobilità sostenibile, quindi, le città devono ridurre il numero di auto private, scoraggiare l'uso eccessivo delle auto con politiche mirate e reinvestire gli spazi urbani in infrastrutture per la mobilità green.
La chiave del successo - sostiene infatti Robin Hickman, professore allo University College London - non è costruire di più, ma costruire meglio: città dense, connesse e progettate attorno alle persone.
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