Lo stato del clima in Europa spiegato nel report Esotc2024 di Cs3
Il report appena pubblicato fornisce un'analisi autorevole e dettagliata delle condizioni climatiche verificatesi in Europa nel 2024: inutile fare gli struzzi... la crisi è sempre più grave
Il Copernicus Climate Change Service (Cs3), in collaborazione con World Meteorological Organization (Wmo), ha pubblicato il 15 aprile scorso l'European State of the Climate che fornisce un'analisi dettagliata delle condizioni climatiche dell'ultimo anno solare ed esplora le variazioni associate delle variabili climatiche chiave
Il rapporto European State of the Climate - che potete consultare integralmente a questo link - fornisce variabili climatiche, eventi estremi, impatti socio-economici e politiche climatiche, fornendo inoltre un focus sulla resilienza dell’ambiente costruito.
La stesura del documento ha coinvolto circa 100 scienziati per offrire una panoramica più ampia possibile e completa riguardo le tendenze climatiche a breve e lungo termine, con dati specifici sull’Artico e con indicatori climatici globali.
Sintetizzando i risultati del rapporto, per l'Europa, il 2024:
è stato l'anno più caldo mai registrato. Le temperature annuali più elevate sono state raggiunte in circa il 48% del continente, in particolare nell'Europa centrale, orientale e sudorientale
la temperatura della superficie del mare ha superato le medie, in particolare nel Mediterraneo
ha visto circa il 34% della superficie terrestre interessata da precipitazioni annuali superiori alla media (con un pronunciato contrasto est-ovest: l'Europa occidentale è stata interessata da condizioni diffuse più umide, mentre gran parte dell'Europa orientale ha affrontato un clima più secco)
ha registrato il 45% di produzione di elettricità da fonti rinnovabili
ha riportato una perdita diffusa di ghiaccio, soprattutto in Scandinavia e alle Svalbard
ha subito incendi devastanti in Portogallo e conseguenze di vasta portata
Traducendo questi eventi climatici in dati economici e sociali, sono andati persi 18,2 miliardi di euro (per l'85% a causa di inondazioni), 413.000 persone sono state colpite da tempeste e inondazioni, 42.000 persone sono state colpite da incendi boschivi e almeno 335 persone sono morte per questi eventi.
I numeri climatici del 2024 in dettaglio
Per entrare nel dettaglio, il report relativo al 2024 fornisce le seguenti informazioni.
Temperature Record
Il 2024 è stato l’anno più caldo per l’Europa, con temperature record in quasi la metà del continente, specialmente in Europa centrale, orientale e sud-orientale. Le temperature medie annuali hanno superato di 1,47°C la media del periodo di riferimento 1991–2020 e di 2,92°C il livello pre-industriale (1850–1900).
Le stagioni primaverile ed estiva sono state le più calde mai registrate, rispettivamente di 1,50°C e 1,54°C sopra la media 1991–2020. L’autunno è stato il terzo più caldo, l’inverno il secondo. L’Europa sud-orientale ha registrato l’ondata di calore più lunga mai documentata.
Eventi Climatici Estremi
Ondate di calore e stress termico: il 2024 ha visto un numero elevato di giorni con stress termico elevato, con il 41% dell’Europa meridionale colpita da stress termico forte o estremo durante il picco di luglio.
Inondazioni: l’Europa occidentale ha registrato uno degli anni più piovosi, con precipitazioni abbondanti che hanno causato inondazioni diffuse. Il 2024 ha visto il quinto maggior numero di fiumi in piena negli ultimi 32 anni, con almeno 335 morti e 413.000 persone colpite.
Siccità: l’Europa meridionale e orientale ha sofferto siccità diffuse, con condizioni estremamente secche in alcune aree orientali.
Tempeste: tempeste severe hanno contribuito a inondazioni e danni infrastrutturali, specialmente in Europa occidentale.
Temperature della Superficie Marina (Sst)
La Sst media annuale nelle acque europee è stata la più alta mai registrata, con un’anomalia di +0,7°C rispetto alla media 1991–2020. Nel Mediterraneo, l’anomalia ha raggiunto +1,2°C. Ampie aree dell’Atlantico, del Mediterraneo, del Mar Nero e del Mar di Norvegia hanno registrato ondate di calore marine di categoria II (forte).
Ghiacciai e Artico
I ghiacciai in Scandinavia e Svalbard hanno subito la maggiore perdita di massa mai registrata, con una riduzione media di spessore di 1,8 m in Scandinavia e 2,7 m a Svalbard.
Il 2024 è stato il terzo anno più caldo per l’Artico nel suo complesso e il quarto per le terre artiche. L’estate a Svalbard ha raggiunto temperature record per il terzo anno consecutivo.
Contrasti Est-Ovest
Il 2024 ha mostrato un marcato contrasto climatico: l’Europa orientale è stata più calda e secca, mentre l’Europa occidentale più umida e nuvolosa. Le precipitazioni in Europa occidentale sono state significativamente superiori alla media, mentre l’Europa orientale ha registrato condizioni più aride. strofa
Impatti Socio-Economici
Le inondazioni hanno causato perdite economiche significative e impatti sulla salute mentale e fisica delle popolazioni colpite. Lo stress termico ha aumentato i rischi per la salute, specialmente per le popolazioni vulnerabili come gli anziani.
In conclusione, il rapporto European State of the Climate 2024 conferma che il nostro continente si sta riscaldando velocemente, con un tasso di riscaldamento doppio rispetto alla media globale dagli anni '80.
Una dinamica che sottolinea l’urgenza di azioni immediate per mitigare gli impatti climatici e adattarsi a un clima in rapido cambiamento. Proprio il contrario di quello che invece, per fronteggiare la crisi economica e i dazi, molte forze politiche chiedono di fare, sdoganando l'accantonamento di politiche climatiche rigorose per la riduzione degli impatti ambientali.
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