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Le reti elettriche, elemento chiave della transizione verde
Le infrastrutture di distribuzione di energia elettrica sono decisive per la transizione energetica ma devono modernizzarsi, perché in futuro la generazione di energia sarà radicalmente diversa
La Misura 2 varata dal Governo nel Pnrr (qui trovate il documento) prevede un profondo ripensamento della rete di distribuzione energetica, sicuramente in un'ottica più digitale, flessibile e, soprattutto, resiliente ai cambiamenti climatici.
Questo a fronte di un nuovo modo di generare energia, radicalmente differente da quello odierno; la rete di distribuzione, quindi, dovrà essere pienamente resiliente, digitale e flessibile per garantire la gestione ottimizzata della produzione di energia rinnovabile, ma anche per pemettere uno spostamento della gran parte dei consumi energetici verso l'elettrico.
Uno sforzo enorme per il gestore nazionale - Terna - che, infatti, nel suo piano di sviluppo decennale 2023 ha stanziato il 17% in più rispetto al piano precedente, portando a oltre 21 miliardi di euro l'investimento nella modernizzazione della rete elettrica.
Gli interventi previsti da Terna contribuiranno in modo significativo al raggiungimento degli obiettivi stabiliti a livello europeo dal Pacchetto di misure Fit-for-55, che prevede una riduzione del 55% delle emissioni di CO2 al 2030 rispetto ai livelli del 1990.
In Italia, l'energia prodotta da fonti rinnovabili dovrà coprire almeno il 65% dei consumi finali nel settore elettrico entro il 2030, rispetto al 55% indicato precedentemente dal Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima (Pniec), per un totale di 70 GW di potenza aggiuntiva.
Ma per portare energia verde ai consumatori le reti di distribuzione dell'energia elettrica dovranno diventare intelligenti e utilizzare la tecnologia digitale per una miglior comunicazione bidirezionale tra aziende produttrici e clienti.
Questo aiuterà a gestire meglio il flusso di energia e le fluttuazioni della domanda: Daniel Lurch, analista del gruppo bancario privato J. Safra Sarasin, ci offre la sua visione strategia sui cambiamenti delle reti elettriche nel prossimo futuro.

Le reti elettriche, elemento chiave della transizione verde
"Per portare energia verde ai consumatori, sono necessarie nuove infrastrutture di trasmissione e distribuzione. È qui che entra in gioco la rete.
Composta da una rete di linee di trasmissione, trasformatori e stazioni di distribuzione, la rete fornisce elettricità dal luogo in cui viene generata ai consumatori finali, come le famiglie e le imprese.
Per poter accogliere un maggior numero di fonti di energia rinnovabile, le reti devono essere adattate e aggiornate. Per esempio, le stazioni di ricarica per i veicoli elettrici avranno bisogno di una superficie sei volte superiore a quella di una singola stazione di servizio.
Inoltre, poiché gli impianti di energia pulita sono meno efficienti di quelli a combustibile fossile, saranno necessarie più connessioni alla rete che mai" spiega Lurch.
Quindi, le nuove reti dovranno diventare più smart e digitalizzate?
Un'altra sfida da affrontare consiste nel garantire che la rete rimanga stabile e affidabile. A differenza dei combustibili fossili, le energie rinnovabili - come l'eolico e il solare - producono energia in modo intermittente.
Questo può causare problemi alla rete, in quanto può portare a fluttuazioni nella fornitura di energia o a interruzioni. Per risolvere questo problema, le reti dovranno diventare intelligenti.
Le reti tradizionali di oggi hanno una flessibilità limitata, in quanto supportano solo un flusso unidirezionale di energia dalla fonte al punto finale e non sono in grado di reagire rapidamente a forti picchi di domanda.
Le reti intelligenti, invece, utilizzano la tecnologia digitale per consentire una comunicazione bidirezionale tra l'azienda e i clienti. Questo aiuterà a gestire meglio il flusso di energia e le fluttuazioni della domanda, per garantire la stabilità della rete.
Come abbiamo visto, terna prevede ingenti investimenti nello sviluppo della rete; prevedete grandi spese per questi adeguamenti?
Affinché il mondo possa raggiungere l'obiettivo di emissioni nette zero entro il 2050, l'Agenzia Internazionale dell'Energia stima che gli investimenti nelle reti intelligenti debbano più che raddoppiare entro il 2030.
In altre parole, è necessario investire 600 miliardi di dollari all'anno, rispetto ai circa 300 miliardi di dollari del 2021.
La transizione verde rimarrà un driver di crescita anche nel 2023?
Nonostante il rischio di una contrazione economica nel 2023, vediamo alcune interessanti opportunità nel mercato che prevediamo possano sovraperformare.
Riteniamo che i trend strutturali verso le soluzioni green accelereranno nel 2023, soprattutto in Europa, dove la situazione energetica passerà dalla gestione della crisi a soluzioni a lungo termine che escludano le forniture russe.
Questo potrebbe assumere la forma di uno stimolo simile all'Inflation Reduction Act (Ira) degli Stati Uniti e accelererà la creazione di capacità di energia pulita e di veicoli elettrici, la produzione onshore di componenti critici e la creazione di un inventario di materiali fondamentali.
A nostro avviso, le società che si trovano nella posizione migliore per trarre vantaggio da questa tendenza sono le aziende che destinano i propri flussi di cassa per investimenti sostenibili nel settore dei beni strumentali e dei macchinari, nei semiconduttori di potenza destinati ai veicoli elettrici e alle energie rinnovabili, nei produttori di metalli industriali e nelle reti elettriche.
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