Emissioni inquinanti evitate: i numeri di Tesla sotto accusa
Un'analisi indipendente condotta da Greenly, società specializzata nella misurazione dell'impronta di carbonio, ha messo in discussione le dichiarazioni di Tesla relative alle emissioni evitate
L'azienda avrebbe sovrastimato di oltre il 40% i benefici ambientali attribuiti alla propria flotta elettrica, sollevando interrogativi sulla sua trasparenza metodologica e aprendo un possibile fronte di vulnerabilità reputazionale e normativa per l’intero comparto dell'auto elettrica
La qualità tecnologica e l'innovazione di Tesla nel panorama della mobilità elettrica è indiscutibile: nonostante la controversa figura del suo Ceo, Elon Musk, l'azienda registra quasi il 50% delle vendite di veicoli elettrici negli Stati Uniti e ha una presenza globale significativa (nel 2024 un veicolo elettrico su cinque venduto nel mondo era una Tesla).
Tuttavia, un recente studio indipendente realizzato da Greenly - azienda specializzata in report di rendicontazione climatica - (lo potete consultare a questo link) ha sollevato dubbi sull’attendibilità dei dati forniti da Tesla relativamente alle emissioni inquinanti evitate nel corso del 2023.
Tesla ha dichiarato di aver evitato l’emissione di 20 milioni di tonnellate equivalenti di CO2 (tCO2e) grazie all’utilizzo della propria flotta di veicoli elettrici, una cifra equivalente a circa il 40% delle emissioni annuali della Grecia.
Tuttavia, secondo le stime di Greenly, le emissioni effettivamente evitate si attesterebbero in un intervallo compreso tra 10,2 e 14,4 milioni di tCO2e, con una sovrastima potenziale da parte di Tesla tra il 28% e il 49%.
La discrepanza risiederebbe in alcune assunzioni ottimistiche adottate dal costruttore californiano nel proprio modello di calcolo, in particolare per quanto concerne l’intensità carbonica della rete elettrica e i fattori emissivi dei veicoli a combustione interna (Ice) utilizzati come termine di paragone.
Fattori emissivi e intensità della rete: i punti deboli del modello Tesla
L’approccio metodologico di Tesla si basa su un confronto tra le emissioni stimate di una flotta equivalente di veicoli Ice e quelle effettive della propria flotta elettrica.
Tuttavia, Greenly ha ricostruito il modello in modo indipendente, partendo dai dati storici di vendita (5,35 milioni di veicoli Tesla circolanti nel 2023) e applicando i fattori emissivi ufficiali delle diverse reti elettriche nazionali, secondo le stime dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (Iea).
Nel dettaglio, per i veicoli Ice, Tesla ha utilizzato un valore emissivo di 445 gCO2e/miglio negli Stati Uniti e 459 gCO2e/miglio in Europa, includendo le emissioni a monte.
Greenly, al contrario, ha adottato un valore medio di 333 gCO2e/miglio, basato sui fattori di conversione del Regno Unito per auto diesel di grandi dimensioni. Tale differenza incide sensibilmente sul risultato finale: aumentando il fattore a 400 gCO2e/miglio, le emissioni evitate salirebbero del 40%, a 14,4 milioni di tCO2e, riducendo comunque il divario ma senza colmarlo.
Per quanto concerne le emissioni da ricarica, Tesla ha indicato un valore medio di 116 gCO2e/miglio per la rete statunitense, cifra giudicata eccessivamente ottimistica da Greenly, la cui stima, fondata su dati Iea, si attesta a 206 gCO2e/miglio (+78%).
L’assenza di dettagli metodologici da parte di Tesla, in particolare sul peso attribuito alla ricarica da fonti solari (72 gCO2e/miglio), impedisce una verifica indipendente del dato.
Una questione di trasparenza e accountability
Oltre alla metodologia, la questione più critica sollevata da Greenly riguarda la scarsa trasparenza nelle modalità di calcolo adottate da Tesla, che ha finora rifiutato di pubblicare in modo dettagliato le assunzioni sottostanti alle proprie stime.
Tale opacità rischia di minare la credibilità dell’intero comparto della mobilità elettrica, in un momento in cui la fiducia nei mercati del carbonio e la valutazione degli impatti climatici rivestono un ruolo cruciale nelle scelte di investimento e nelle politiche pubbliche.
L’assenza di una verifica di parte terza sulle dichiarazioni di Tesla, secondo Greenly, rappresenta un rischio sistemico, tanto per l’azienda quanto per l’industria in generale.
Il precedente del Dieselgate, richiamato nell’analisi, dimostra come una cattiva gestione della trasparenza possa tradursi in conseguenze economiche e regolatorie di vasta portata.
In un contesto geopolitico che vede il ritorno di tendenze ostili alle energie rinnovabili, la perdita di fiducia nel settore dell'auto elettrica potrebbe compromettere lo sviluppo delle infrastrutture necessarie alla transizione ecologica.
La vicenda evidenzia la necessità di definire standard comuni e verificabili per il calcolo delle emissioni evitate nel settore dei trasporti elettrici. La sfida della decarbonizzazione richiede dati affidabili: solo attraverso una contabilità del carbonio accurata e condivisa sarà possibile sostenere la credibilità e l’efficacia delle politiche di transizione ecologica.
Le news più lette della settimana
Tecnologie sostenibili: l’industria italiana alla prova della transizione energetica
Idrogeno e aeroporti: da Enea ed Enac le prime linee guida per decarbonizzare il trasporto aereo
Comunità energetiche rinnovabili: stato dell’arte, barriere e prospettive
Agricultural digital solution per i piccoli agricoltori. Le promette il progetto Farmtopia
Il video della settimana
RiforestAzione comunica ai cittadini, con il supporto di Axpo/Pulsee Luce e Gas
L'utility Axpo/Pulsee Luce e Gas ha deciso di dare nuova energia a RiforestAzione - progetto Pnrr del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica - fornendo una pipeline di comunicazione che punta ad alzare l’attenzione al tema del verde degli italiani e in particolare dei cittadini che vivono nelle 13 città metropolitane (manca solo all’appello Bologna) interessate.
Seguici sul nostro canale Youtube: ISCRIVITI!
Acquista le nostre pubblicazioni
Novità: GreenPlanner 2025, l’almanacco della sostenibilità (15€ - edizione cartacea)
GreenNotes, guida alla mobilità elettrica (9,90€ - edizione cartacea)
GreenNotes, guida alla mobilità elettrica (6,99€ - edizione ebook)
Pink&Green, l’economia circolare parte dalle donne (4,99€ - edizione ebook - ITA ed ENG)