Chips Act, un piano europeo di innovazione tecnologica per i semiconduttori
Innovazione sostenibile e tecnologica: l'accordo europeo del Chips Act pone i presupposti per uno sviluppo europeo dell'industria tecnologica
I pilastri della geopolitica del futuro sono l'indipendenza energetica e l'innovazione tecnologica; sul primo fronte notevoli passi avanti sono stati fatti. Sulla seconda, con l'accordo sul Chips Act si pongono i presupposti per uno sviluppo europeo dell'industria tecnologica.
Intelligenza artificiale, machine learning, digitalizzazione: senza i chip l'innovazione non può avvenire e senza innovazione sostenibile non si potranno raggiungere tanti obiettivi necessari per restare sul percorso che ci porterà a un'economia a zero emissioni.
Oggi, la produzione dei semiconduttori in Europa ha una quota inferiore al 10% del totale; le tecnologie avanzate (nodi a 7 e 5 nm), il 100% della capacità globale si trova in Asia orientale (Taiwan e Corea del Sud).
Soltanto Tsmc (Taiwan) e Samsung (Corea del Sud) sono in grado di produrre chip a 5 nm che vengono realizzati per il 92% a Taiwan. Appare dunque chiaro come la catena di fornitura di questi semiconduttori sia vulnerabile alle crisi - cosa che abbiamo verificato durante la pandemia sanitaria e, in parte, con la guerra in Ucraina e le tensioni Cina-Taiwan.
Di qui la proposta della Commissione europea per un Chips Act, sulla quale nei giorni scorsi il Parlamento europeo e il Consiglio hanno trovato l'accordo che permetterà di sviluppare piani per l'approvvigionamento di chip nel nostro continente, potenziando la produzione e l'innovazione e creando misure di emergenza contro la carenza.
La proposta contenuta nel Chips Act si basa su tre pilastri fondamentali:
un sostegno in grado di sostenere la capacità tecnologica su larga scala tecnologica e l'innovazione nell'ecosistema dei chip europeo
un sostegno per migliorare la sicurezza dell'approvvigionamento nell'Unione
l'istituzione di un meccanismo di monitoraggio e di risposta alle crisi
Su quest'ultimo punto, in caso di mancanza approvvigionamento, la Commissione europea sarebbe autorizzata a chiedere alle imprese informazioni, di dare priorità agli ordini di prodotti rilevanti per la crisi e fare acquisti condivisi per conto degli Stati membri.
L'accordo del Parlamento europeo con il Consiglio sul Chips Act
È stato raggiunto l'accordo sui piani per garantire l'approvvigionamento di chip nell'Unione dopo un quarto giro di negoziati tra Parlamento, Consiglio e Commissione.
Con la nuova legge che verrà approvata dal Parlamento europeo si forniranno agli investitori tecnologici basi favorevoli per la produzione di chip in Europa, sia in termini di procedure di autorizzazione più rapide che di riconoscimento della loro importanza critica come cosiddetto "statuto di massima importanza nazionale".
Anche le piccole e medie imprese beneficeranno di un maggiore sostegno, soprattutto nell'area della progettazione dei chip, per promuovere l'innovazione.
La legislazione sosterrà anche i progetti per rafforzare la sicurezza di approvvigionamento, attirando investimenti e sviluppando la capacità produttiva - sostenuta da uno stanziamento di 3,3 miliardi di euro per la ricerca e l'innovazione nel settore dei chip.
Verrà quindi creata una rete di centri di competenza europei per affrontare la carenza di competenze e attrarre nuovi talenti per la ricerca, la progettazione e la produzione dei semiconduttori.
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