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Ai parigini i monopattini elettrici non piacciono: dal primo settembre stop ai mezzi in sharing
I 15mila monopattini in sharing nella capitale francese causavano meno del 4% di soste selvagge: ma non è bastato questo dato a salvare i mezzi dal referendum contro di loro rivolto ai cittadini...
La mobilità dolce ha indubbiamente molti vantaggi ma, in alcune città, ha anche messo in luce la difficile convivenza con i pedoni e la poca sicurezza quando questi mezzi leggeri viaggiano per strada. Parigi ha fatto una scelta drastica…
Dunque, ai parigini i monopattini elettrici non piacciono. Lo hanno detto chiaro e tondo in un referendum e così a Parigi i monopattini elettrici non potranno più girare dal primo di settembre.
Il tema è fortemente dibattuto. Tant’è che recentemente una ricerca condotta dalla no profit Consumerismo ha puntato i riflettori sul rispetto delle regole da parte di chi utilizza i monopattini elettrici. Diverse le capitali prese in considerazione (Parigi compresa).
Partiamo da come i cittadini “conducono i monopattini a Roma” dove operano 7 società di sharing con un totale di 14.500 monopattini in circolazione, quasi tutti concentrati “senza regola” nelle zone centrali della Capitale.
Secondo i dati di Consumerismo, nei primi 4 mesi del 2022 si sono registrati nell’Urbe oltre 1.650.000 noleggi per un totale di circa 4 milioni di chilometri percorsi, con una durata media di 12 minuti di noleggio e 2 km percorsi.
Dalla ricerca, però, emerge l’elevato tasso di sosta scorretta dei monopattini, che a Roma si stima raggiunga il 69% del totale: quasi 7 monopattini su 10 vengono quotidianamente parcheggiati in violazione delle norme del Codice della strada.
E voi come la pensate? Rispondete al nostro veloce questionario…
Intanto, le aziende di sharing si stanno organizzando per ritirare i monopattini in questione da Parigi, non senza dispiacere del loro business plan.
Lime, per esempio si attrezzando per ritirare l'intera flotta - 5mila trottinettes come le chiamano qui - entro l’ultimo giorno di questo mese per spostarli su altre città come Lille, Londra, Copenaghen. Forse Berlino e comunque anche diverse città tedesche.
Cosa succede invece in altre capitali europee?
Madrid si presenta con un numero molto alto di operatori (17), una proporzione monopattini/abitanti inferiore rispetto alle altre città (8.000 mezzi disponibili per circa 3,2 milioni di residenti) e registra un elevato tasso di disagio e parcheggio scorretto (60%), dovuto anche alla non educazione degli utenti.
Londra registra un tasso di parcheggio errato di circa il 3%: la capitale inglese dispone però di una quantità di monopattini in sharing inferiore a Roma e Parigi in proporzione al numero di abitanti e anche il basso numero di noleggi quotidiani si ripercuote sulla sosta dei monopattini.

Grande curiosità: la Parigi che ha detto no ai monopattini era, sempre secondo Consumerismo, nobile nei parcheggi. La riduzione dei parcheggi scorretti di monopattini, ovvero i parcheggi effettuati al di fuori delle zone indicate per la sosta e lo stallo, era negli anni calata del 46%.
Nel 2019 a Parigi i parcheggi errati e in violazione delle norme stradali superavano il 50% del totale. Nel primo semestre 2022 e nonostante 15mila monopattini in sharing, la quota dei parcheggi selvaggi è scesa sotto al 4%.
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